ONINI ATELIER

View Original

THE END-OF-SUMMER (LIFE)STYLE REPORT.

Quando siamo d’estate e lavoriamo ai cappotti per l’inverno ci sembra una realtà cosí lontana, Ogni giorno, però, le temperature sembrano calare e il sole tramontare sempre prima. Sono le 3:23 am e i miei problemi di insonnia sembrano essere qua da tutta una vita, questo è certo, non dormo bene almeno dal 2007. In questi giorni molti di noi sono già in ufficio e altri sono alle prese con una nuova stagione che inizia.Specialmente dopo essere rientrati dalle vacanze, nei primi giorni ci sforziamo di essere tornati alla vita di sempre senza sentire il peso di non voler ancora essere sdraiati sotto qualche palma con i piedi nella sabbia.  
Lo so che quello che starò per dire a molti non piacerà, ma io sono contenta che l’estate sia ormai finita; mi piace pensare che si rientri nella routine quotidiana che ci accompagna per quasi 9 mesi; forse mi piace pensarlo adesso perchè io vivo di routine e durante l’estate invece sempre impossibile, almeno per me, mantenerne una. Sicuramente se mi chiedete tra uno o due mesi, sarò già stanca e forse annoiata; però la vita, come le routine, i vestiti o come i trend, ha le sue stagioni ed è sempre bello lasciare con un pò di nostalgia la vecchia per buttarsi in quella nuova. 

In fin dei conti siamo animali e siamo programmati per vivere e sopravvivere nel ed al cambiamento; ed è proprio questo il punto che mi interessa molto; secondo me per vivere senza restare troppo nella confort zone bisogna abbracciare il cambiamento ed anzi cercarlo quando è da troppo tempo che non succede niente. Negli ultimi 11 anni ho cambiato 4 città e 3 paesi e quando qualcuno mi chiede se mi manca qualcuna di questa città rispondo sempre di no e questo no viene su dal mio cuore prima che la mia testa riesca a capire che ho già formulato la risposta; ogni città, persona e situazione che ho vissuto è racchiusa nella scatola dei ricordi che vivo però senza rimpianti ma cambiando cosí spesso ho anche accettato la fine delle mie più grandi routine e sono passata oltre. E parlandone cosí mi rendo conto del grande controsenso della mia vita. Ci sono città, lingue che parlavo e persone che frequentavo che rappresentano sempre una mia crescita e un anno preciso a cui ripenso con grande amore e piccole, esime situazioni che invece per me sono state, in confronto, macigni enormi da spostare per andare avanti. 

Per quanto comunque sia non sempre felice dei cambiamenti, io vivo di questi e pur venendo da una famiglia dove si parlano tre lingue ho sempre voglia di imparare la quarta o la quinta. Siamo esseri umani ed è un dato di fatto che come i neonati, se facciamo per due giorni di fila la medesima cosa, per noi diventa abitudine e per quanto sia allo stesso tempo felice dei cambiamenti, si sta aprendo, almeno per Onini una nuova strada da intraprendere. Abbiamo lavorata a lungo per cambiare look, reimpostare la società e portare avanti, ad ogni stagione, un lavoro sempre piú ampio; questo Journal è uno di questi. Vi posso assicurare che non c’è niente di più rassicurante di una buona vecchia abitudine ma nulla di cosí eccitante di una nuova avventura che inizia. Specialmente dopo i due anni che abbiamo appena passato dove tutti siamo stati costretti al cambiamento e dove non molti di noi lo hanno affrontato bene anzi si sono lasciati travolgere dalla tristezza e della noia.

Vi vogliamo quindi augurare un buon fine-dell’estate e buon inizio della vostra nuova-vecchia vita – almeno per le prime settimane. Il nostro consiglio è quello di non vivere questi piccoli cambiamenti come un “ritorno alla vita di sempre” ma come un “ritorno alla vita di sempre ma con un qualcosa in piú che non lo renda cosí familiare, ma al contrario cosí eccitante da essere contenti di svegliarsi la mattina e imbarcarsi in una nuova avventura”. 
Usate il mantra della positività e ricordate che ogni giorno siete voi stessi a decider dove andare e come andarci anche se la strada per l’ufficio è sempre la stessa e il signore che vi prepara il caffe al bar, più abbronzato, ma pur sempre lo stesso. Alla fine non è mica la fine del mondo, giusto?